Hai un dente nero? Ti sveliamo il perché
Poter sfoggiare un bel sorriso, si sa, aumenta la fiducia in se stessi e migliora i rapporti con le persone.
Ecco perché può diventare un serio problema estetico accorgersi di avere un dente nero.
L’alterazione di colore, può interessare una sola parte del dente oppure l’intera superficie e, quando ciò accade, si spera sempre di poter risolvere il problema utilizzando un prodotto di sbiancamento fai da te oppure un dentifricio sbiancante. Peccato però, che queste soluzioni non servano a molto.
Il fumo, il tè, il caffè e determinati alimenti o bevande di colore scuro, a lungo andare possono effettivamente provocare macchie sui denti che, solo attraverso un trattamento di sbiancamento professionale, riescono a essere eliminate.
Questo, però, non ha nulla a che vedere con la presenza di un dente nero.
Un’altra ipotesi, allora, potrebbe essere quella che il dente si sia scurito per colpa di una carie. Tesi fattibile in alcuni casi ma non sempre veritiera.
E allora, perché un dente diventa nero? Scopriamolo insieme.
Tutte le cause dei denti neri
Quando ci si accorge di avere un dente che tende al nero o al grigio scuro, bisogna ricercare le cause in 3 possibili patologie:
- carie;
- necrosi;
- trauma dentale.
Se la colpa è della carie
La carie, come abbiamo anticipato, può essere una delle cause dei denti neri.
Essa, infatti, consuma il dente dal suo interno e, quando non viene curata per tempo, raggiunge uno stadio più avanzato che scurisce il dente nel punto colpito.
I batteri, infatti, annidandosi sullo smalto dentale lo attaccano, lo corrodono e ne alterano il colore, annerendolo in maniera non omogenea.
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Denti scuri: pulpite e necrosi
Una delle cause più comuni dei denti neri è la pulpite irreversibile.
La pulpite è un’infiammazione della polpa dentale, ovvero la parte più profonda del dente, quella in cui si trovano le terminazioni nervose. Conseguenza, spesso, di una carie o di un trauma, la pulpite, oltre al forte mal di denti, provoca anche l’annerimento del dente colpito.
Ci sono due tipologie di pulpite:
- quella reversibile;
- quella irreversibile.
Nel primo caso, il dolore provato altro non è che un’acuta sensibilità dentale al caldo o al freddo che, se viene diagnosticata per tempo, non provoca l’annerimento del dente.
Quando, invece, la pulpite è irreversibile, il dolore diventa insopportabile, il dente colpito muore (necrosi) e di conseguenza, diventa nero.
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Dente nero a causa di un trauma
Vi è mai capitato di subire un trauma al viso per colpa di un piccolo incidente, un colpo ricevuto o una caduta?
Chi ha fatto questa esperienza sa che tra le conseguenze ci possono essere la rottura di un dente, un’avulsione oppure un danno alla polpa dentale.
In quest’ultimo caso, il dente perde di vitalità, va in necrosi, diventa opaco e nero.
I più colpiti da questo tipo di problematica sono i bambini. I denti decidui, però, sono destinati a cadere per cui se un dente da latte diventa nero non ci sarà motivo di preoccuparsi perché verrà sostituito da uno permanente che sarà, ovviamente, bianco e sano.
Negli adulti, invece, la situazione è diversa. Il dente che ha subito un trauma può scurirsi nell’arco di poche ore o anche a distanza di tempo dall’incidente e, se questo accade, è indispensabile rivolgersi a un dentista.
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Curare e sbiancare un dente nero
Una volta capita la causa, è necessario intervenire con la terapia odontoiatrica più adatta a curare il dente annerito.
Il metodo più comune è quello di eseguire una corretta devitalizzazione o terapia canalare al dente in oggetto.
Il giusto modo per eseguire questa cura è servirsi di una diga di gomma per tenere isolata l’area da operare dalla saliva e dall’umidità. Va inoltre utilizzato un microscopio per ottenere uno svuotamento accurato dei canali del dente. Rimossa la necrosi, il dente pulito dovrà essere riempito con una resina biocompatibile.
Una volta eseguita la devitalizzazione, sarà la volta dell’odontoiatria estetica. Il sistema più usato e di sicuro successo per dire finalmente addio ai denti neri, consiste nell’applicazione delle faccette dentali.
Si tratta di sottilissime lamine porcellana (circa 0,3-0,7 mm di spessore), realizzate su misura nel colore naturale dei denti, che vengono cementate sulla parte anteriore della superficie dentale.
Le faccette sono un’ottima soluzione per coprire questo e molti altri inestetismi e la loro applicazione è solo minimamente invasiva.
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Quanto conta la prevenzione
Prevenire un trauma dentale, ovviamente, non sempre è possibile.
Si può cercare di tenere alta la soglia di attenzione, ma il piccolo incidente (soprattutto se si parla di bambini) è sempre dietro l’angolo.
Quello che invece può essere utile fare è evitare di essere colpiti da carie e pulpiti.
Come? Pianificando due visite di controllo e di igiene professionale dal dentista durante l’anno, ricordandosi di pulire bene i denti dopo ogni pasto e seguendo una dieta sana, povera di zuccheri.
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