Malocclusione dentale: le classi e le scelte terapeutiche
Lo studio della malocclusione: la gnatologia
Malocclusione: le classi
Le cause della malocclusione dentale
Cosa succede al nostro corpo se abbiamo una malocclusione?
Come curare le malocclusioni
In conclusione
L’ortodonzia è una delle principali branche dell’odontoiatria: si occupa di raddrizzare denti storti, allineare le dentature e risolvere malposizioni o la malocclusione dentale.
Recentemente abbiamo voluto approfondire uno dei trattamenti più richiesti dai nostri pazienti, ovvero l’uso di un apparecchio per i denti, fisso, mobile o invisibile, per correggere il disallineamento delle arcate dentali.
Oggi vogliamo proprio soffermarci sulla malaocclusione, un problema molto comune che spesso viene citato quando si affrontano i diversi trattamenti e cure odontoiatriche, ma è importante fare chiarezza su cosa sia e cosa comporti.
Il nostro obiettivo è infatti definirne le caratteristiche ed esplorare i sintomi ad essa correlate.
Crediamo che una migliore comprensione di cosa siano la malocclusione dentale possa permettere ai nostri pazienti di affrontare con maggiore serenità un intervento correttivo, quando necessario, ma anche ad esempio di riconoscere fin da subito nei bambini quando è necessaria una visita specialistica.
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Lo studio della malocclusione: la gnatologia
Prima di affrontare i diversi tipi di malocclusione dentale, dobbiamo fare un passo indietro e soffermarci su un’altra definizione, ovvero quella di gnatologia.
La gnatologia è quella branca dell’odontoiatria che studia la fisiologia, la patologia e le funzioni della mandibola, quindi anche la sua occlusione, ovvero i rapporti tra le arcate dentarie.
Viene osservata la postura della mandibola a riposo, ma anche i movimenti di apertura e chiusura che essa compie nel momento della masticazione, della deglutizione o quando si parla.
La gnatologia è quella disciplina che studia quindi anche le malocclusioni e i loro effetti su tutto il resto del corpo.
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Malocclusione: le classi
Si può parlare di malaocclusione dentale quando i denti dell’arcata superiore non si allineano perfettamente con quelli dell’arcata inferiore; la situazione opposta viene invece definita normocclusione.
Una tale condizione non ha effetto solo sulla masticazione, ma anche sulla nostra possibilità di pronunciare correttamente ogni parola e suono. Più in generale è stato dimostrato come una cattiva occlusione tra l’arcata mascellare e quella mandibolare possa avere delle ripercussioni negative su tutto il resto del corpo.
Per prima cosa andiamo a vedere quali tipi di malocclusioni dentali si possono riscontrare, così da capire meglio quali sono i sintomi e le ripercussioni.
Per una classificazione più precisa, dobbiamo sottolineare che la malocclusione può essere:
- scheletrica, se la cattiva occlusione è dovuta al rapporto tra mandibola e mascella, cioè la malocclusione mandibolare;
- dentale se consegue a difetti della forma delle arcate dentarie o alla disposizione dei denti in queste, cioè la malocclusione dentale.
Una prima classificazione è stata proposta da Edward Angle, considerato il padre dell’odontoiatria moderna, che le ha definite prendendo come riferimento la posizione del primo molare superiore:
- Malocclusione prima classe: è la più comune, il morso è normale ma i denti dell’arcata superiore si vanno a sovrapporre leggermente a quelli inferiori. In questi casi è possibile riscontrare qualche piccolo problema malocclusivo legato alla posizione dei denti, ma non si tratta di condizioni che causano alterazioni funzionali;
- Malocclusione seconda classe: è detta anche retrognatismo o sovramorso: tutti i denti dell’arcata superiore sporgono in avanti e sovrastano la mandibola e l’arcata inferiore;
- Malocclusione terza classe: è detta anche prognatismo o sottomorso: i denti dell’arcata inferiore sporgono in avanti rispetto a quelli superiori, coprendoli.
Studi più recenti hanno rilevato come questo sistema di classificazione sia limitato dal suo prendere in considerazione solo una visione bi-dimensionale dei rapporti tra i diversi elementi, rilevando solo i problemi che si sviluppano secondo una direzione sagittale (ovvero dalla parte posteriore a quella anteriore del corpo), tralasciando quella verticale e orizzontale.
Altri disturbi malocclusivi che possono verificarsi sono infatti:
- morso profondo: i molari delle due arcate si incontrano correttamente, ma gli incisivi superiori coprono troppo quelli inferiori;
- morso aperto: la chiusura dei molari è corretta, ma i denti anteriori non si toccano e gli incisivi non vanno a sovrapporsi;
- morso inverso: la maggior parte dei denti delle arcate sono allineati, ma alcuni denti dell’arcata inferiore, soprattutto quelli anteriori, vanno a coprire quelli dell’arcata superiore;
- affollamento o malposizione dentaria: i denti vanno a scontrarsi tra loro e a sovrapporsi, spesso perché troppo grandi rispetto allo spazio disponibile nella bocca;
- diastema interdentale: spazi vuoti tra denti che quindi non si toccano, tipicamente tra i due incisivi.
Le cause della malocclusione dentale
La malaocclusione dentale è nella maggior parte dei casi ereditaria: si tratta dunque di un’anomalia strutturale che viene tramandata geneticamente.
Ci sono però anche cause che risalgono a comportamenti scorretti o che derivano dalla compresenza di altre patologie. Tra le più comuni troviamo:
- il bruxismo, ovvero la tendenza inconscia a digrignare i denti, soprattutto la notte o in periodi di forte stress;
- cattive abitudini infantili, come succhiare il pollice, frequente tra i bambini, o un utilizzo prolungato di ciuccio e biberon;
- interventi dentali malriusciti (otturazioni, impianti dentali, incapsulamenti);
- denti gravemente scheggiati e non ricostruiti correttamente;
- tumori alla bocca e alla mandibola;
- fratture in età infantile;
- artrite reumatoide.
Cosa succede al nostro corpo se abbiamo una malocclusione?
Come abbiamo detto, le malaocclusioni non sono solo causa di inestetismi e difficoltà nella masticazione, ma sono anche causa di un’ampia gamma di effetti su altre parti e funzioni del corpo.
La diversità dei sintomi che ciascun paziente può riscontrare dipende dal tipo e dalla gravità della malocclusione.
Le conseguenze più comuni sono appunto le:
- difficoltà masticatorie;
- di deglutizione;
- mal allineamento del viso.
L’affollamento dentale implica nella maggior parte dei casi una certa difficoltà nel mantenere una corretta igiene orale: più i denti saranno disallineati e sovrapposti, più sarà complesso assicurare una corretta pulizia. Questo causerà inevitabilmente una maggiore propensione all’emergere di carie, di gengiviti e sanguinamento gengivale, fino ad arrivare alla parodontite (o piorrea).
Le malocclusioni sono associate spesso anche a disordini cranio-mandibolari quali acufeni, ronzii nelle orecchie e vertigini.
Causando tensioni alla muscolatura del cranio, vanno infatti a compromettere le normali funzioni dell’orecchio interno, causando anche problemi di equilibrio.
Una delle aree dove si verificano maggiori ripercussioni è la colonna vertebrale. Le tensioni ai muscoli di collo e cranio causano cifosi, mal di schiena e problemi posturali.
Un’altra funzione che può essere compromessa dalle malocclusioni è la respirazione: queste tendono a favorire la respirazione tramite la bocca, al posto di quella corretta, ovvero nasale. Questo causa sinusiti, tosse cronica, asma, accumulo di muco nelle cavità nasali e frequenti infezioni delle vie aeree (ad esempio bronchiti croniche).
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Come curare le malocclusioni
Sulla base della classificazione proposta, possiamo dire che non tutte le malocclusioni necessitano di un intervento.
Quelle più gravi possono essere corrette attraverso interventi ortodontici specifici, nella maggior parte dei casi con l’impiego di apparecchi fissi.
Per una più approfondita descrizione della tipologia di apparecchi dentali a disposizione, consigliamo la lettura del nostro articolo “Ortodonzia: l’apparecchio dentale negli adulti”.
La correzioni di cattive abitudini, come ad esempio il bruxismo, solitamente si ottiene grazie all’utilizzo di bite o di apparecchi che aiutano a regolare la masticazione.
I casi più gravi di malocclusioni possono richiedere l’intervento chirurgico, che però è anche molto più invasivo e comporta tempi di riabilitazione lunghi e complessi.
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In conclusione
Le malocclusioni sono un problema piuttosto frequente e spesso sottovalutato. Un tempestivo intervento di uno specialista, soprattutto in età infantile, permetterà di ottenere la correzione degli equilibri tra le arcate dentali e di evitare spiacevoli conseguenze sulle altre funzionalità corporee.
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Riconoscimento editoriale per la foto: Ovidiu Hrubaru / Shutterstock.com
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