Granuloma dentale: cause, complicazioni e cura
Ci sono alcune patologie che non tutti conoscono poiché si presentano senza provocare dolore e agiscono lentamente, al punto da passare inosservate.
Una di queste è il granuloma dentale o apicale che, a differenza della carie e della piorrea, ad esempio, molte volte non è doloroso e quindi più difficile da riconoscere.
Chi ne soffre, spesso non si accorge di averlo e, quando lo scopre, non sa come curarlo.
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Cos’è un granuloma dentale?
Il granuloma apicale altro non è che un’infiammazione cronica dell’apice radicale e dei tessuti limitrofi causata dalla presenza di batteri.
Questi ultimi invadono il dente in profondità fino a distruggere le cellule della polpa, senza creare formazione di pus.
La patologia può essere dovuta a una carie non curata o alla presenza di denti scheggiati.
Nella sua forma più semplice, come anticipavamo, il granuloma dentale è asintomatico e indolore per cui, spesso, non viene nemmeno avvertito dal paziente.
Può restare silente per anni e, in numerosi casi, viene diagnosticato solo in seguito a una radiografia. Per questa ragione è necessario sottoporsi a controlli periodici dal proprio dentista.
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Le tipologie più comuni di granuloma
Ci sono 3 diversi tipi di granuloma dentale che differiscono a seconda della gravità dell’infezione:
- granuloma dentale semplice, il più comune, che si manifesta intorno all’apice della radice.
È formato da un tessuto di granulazione più o meno infiammato presente sia nel suo interno, sia in periferia. Le sue dimensioni variano ma, tendenzialmente, non superano il centimetro; - granuloma ascessualizzato, ovvero un ascesso dentale cronico che si sviluppa all’interno del granuloma;
- granuloma suppurato.
È una complicanza di un granuloma semplice, non curato per tempo. Si tratta di una grave infezione della radice in cui il tessuto di granulazione è estremamente infiammato. Questo tipo di patologia è sempre associato a un ascesso dentale acuto.
Quali sono le cause del granuloma apicale?
Le cause che provocano un granuloma apicale sono molteplici:
- pulpiti o infiammazioni non guarite della polpa dentale;
- morte (necrosi) del tessuto pulpare;
- complicanze della parodontite;
- carie avanzata e non curata;
- traumi ai denti, denti scheggiati;
- penetrazione di un corpo estraneo nella gengiva;
- aggravamento di una devitalizzazione o di un’estrazione dentale non riuscita;
- irritazione causata dai materiali usati per l’otturazione o la ricostruzione di un dente.
Granuloma dentale: i sintomi
Come abbiamo già visto, un granuloma può rimanere asintomatico per molto tempo ma, anche in questo caso, può succedere che si avvertano piccoli disturbi quali una leggera pressione durante la masticazione.
Il fatto che non provochi dolore, non significa che vada sottovalutato. Talvolta, infatti, riesce a propagarsi fino a raggiungere e infettare la superficie ossea della mandibola o della mascella in modo da formare una fistola.
Se il granuloma è sintomatico, invece, il paziente accusa mal di denti e gonfiore gengivale ma anche dolore a livello dell’occhio, mal di testa e ingrossamento dei linfonodi del collo.
Con il progredire dell’infiammazione, il malessere diventa più forte, aumenta la sensibilità dentale e, quando la cura tarda ad arrivare, oltre alla formazione di fistole dolenti, sono possibili cisti e ascessi.
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Complicazioni di un granuloma non curato
Anche se non fa male, il granuloma dentale deve essere sempre rimosso onde evitare fastidiosi inconvenienti. Le conseguenze, infatti, possono essere molto gravi.
L’intervento tempestivo del dentista è indispensabile per eludere il rischio di perdita del dente colpito dall’infezione, oltre alla formazione di fistole e ascessi.
Inoltre, se le difese immunitarie del paziente si abbassano, i batteri presenti nella radice possono arrivare fino al sangue, espandersi per via ematica (sepsi o setticemia) e raggiungere e infettare organi vitali come le valvole cardiache, i reni e il fegato. Il ché è pericolosissimo per la salute generale del paziente.
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Cure e trattamenti per rimuovere il granuloma
Chi ha un granuloma dentale non può sperare di guarire prendendo un antibiotico.
Trattandosi di un’infezione cronica, la terapia antibiotica è spesso superflua. Gli antibiotici, infatti, possono servire solo se il granuloma passa dalla fase cronica a quella acuta, ovvero quando si forma un ascesso.
Per curare e rimuovere completamente i granulomi, è necessario andare dal dentista che interverrà con una di queste tecniche:
- la devitalizzazione o terapia canalare, il metodo più utilizzato.
Attraverso la rimozione della polpa dentale infetta, la disinfezione e la ricostruzione, si potrà salvare il dente dall’estrazione; - l’apicectomia, ovvero l’asportazione dell’apice radicolare del dente colpito. Si sceglie questo trattamento quando la lesione granulomatosa si verifica su un dente già devitalizzato o sottoposto in precedenza ad altre operazioni;
- l’estrazione dentale. Nelle situazioni più gravi e recidive in cui il granuloma è ascessualizzato o suppurativo è inevitabile optare per questo tipo di intervento più radicale.
Non si dimentichi che un granuloma non guarisce mai spontaneamente e, come abbiamo già visto, spesso è difficile da riconoscere. Fondamentali sono, allora, le visite odontoiatriche di controllo dal dentista che, attraverso periodiche radiografie endorali delle arcate dentali, potrà individuare e diagnosticare per tempo l’infiammazione.
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