Mal di denti: ecco le 9 cause più comuni
Introduzione
Il motivo principale per cui si va dal dentista è da sempre il mal di denti.
Alcune volte, quando un dente fa male, il dolore diventa insopportabile e fastidioso, altre volte inizia con fitte e spasmi per poi diventare acuto, intenso e “pulsante” ma, in tutti questi casi, per risolverlo serve l’aiuto del dentista.
Vediamo insieme quali sono le principali cause del mal di denti e perché bisogna fare di tutto per evitare inutili sofferenze.
In linea generale, il dolore ai denti può essere dovuto a:
- carie profonda;
- nevralgie;
- ipersensibilità al caldo e al freddo;
- ascesso dentale;
- gengivite o infezioni alle gengive;
- denti rotti o scheggiati;
- parodontite;
- nascita dei denti del giudizio;
- dolori muscolari dovuti a cause esterne.
Entriamo nel dettaglio ricordando però che non bisogna mai fare un’autodiagnosi su cosa prendere per curare il mal di denti ma è indispensabile consultare sempre un dentista che saprà indicare i giusti rimedi per risolvere il problema.
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Carie ai denti
La carie è una malattia degenerativa che colpisce i tessuti duri del dente. All’inizio, non sempre fa male ma, se non viene diagnosticata per tempo, si estende gradualmente fino alla polpa – ricca di terminazioni nervose – e provoca dolore acuto e improvviso che si manifesta soprattutto quando si assumono alimenti acidi o dolci ma anche caldi o freddi.
In questi casi si può parlare di pulpite, una patologia che può essere provocata oltre che dalla carie, anche da traumatismi occlusali.
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Nevralgie
Il dolore da nervo è in genere un dolore difficile da riconoscere e da attribuire a un singolo dente perché in alcuni periodi sembra scomparire.
Di solito una nevralgia provoca fitte che partono dalla tempia o dall’orecchio e si diffondono fino alle labbra. Chi soffre di questi sintomi deve subito segnalarlo all’odontoiatra.
Una visita va fatta anche quando il dolore sembra scomparire per riuscire a definire per tempo se la nevralgia dipende da una carie, una devitalizzazione, un rigonfiamento dei vasi sanguigni, una ciste oppure da una semplice carenza di sali minerali e un periodo di stress.
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Ipersensibilità dentale
Fitte, dolore acuto o pungente che insorge quando il dente entra in contatto con cibi caldi, freddi, acidi o ricchi di zuccheri, sono questi sintomi fastidiosi dovuti all’ipersensibilità dentale.
Le cause possono essere molteplici: scorretta igiene orale, carie, denti scheggiati, gengivite, bruxismo, ecc.
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Mal di denti da ascesso
L’ascesso dentale, tendenzialmente causato dall’accumulo di batteri, plasma e detriti a carico delle gengive, della polpa dentale o della radice, è fastidiosissimo e, al contempo, facilmente riconoscibile: il dente colpito, infatti, sembra picchiettare e pulsare.
Sia chi soffre di ascesso periapicale (dovuto a una carie profonda), sia nel caso di un ascesso parodontale (conseguente a un accumulo di pus), prova un dolore intenso e persistente associato a gonfiore diffuso e a volte anche a febbre.
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Dolori gengivali
Questo tipo di dolenza deriva da un processo infiammatorio in atto che, a volte, può essere accompagnato da arrossamento e sanguinamento delle gengive.
Queste ultime, infatti, sono più sensibili rispetto ai denti, alla placca batterica e alle aggressioni dei microrganismi presenti nel cavo orale.
La gengivite, se non guarita per tempo, può provocare conseguenze gravi quali gengive che si ritirano e parodontite.
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Denti rotti
Chi ha i denti scheggiati sa che da questo problema può scaturire un dolore molto forte.
I denti rotti, infatti, sono molto più sensibili degli altri e, soprattutto durante la masticazione, quando si morsicano gli alimenti o quando si mangiano cibi duri, il fastidio può accentuarsi e diventare acuto e pulsante al solo sfioramento del dente con la lingua.
Un dente incrinato, invece, comporta spesso un dolore sordo e difficile da localizzare dovuto a microfratture della dentina o dello smalto.
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Dolore ai denti e parodontite
Come sappiamo, la parodontite è molto pericolosa poiché è un’infezione batterica che provoca l’infiammazione dell’osso del dente, del cemento radicolare, del legamento parodontale e delle gengive con conseguente rischio di perdita del dente stesso. Chi soffre di questa patologia può avere ascessi dolorosissimi che necessitano di un intervento urgente da parte del dentista.
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Dente del giudizio
Quando uno terzo molare o dente del giudizio sta per spuntare, è normale sentire dolore. L’infiammazione parte della gengiva e si estende ai linfonodi della mandibola. Il mal di denti è così forte che può provocare sanguinamento, infezioni, ascesso, carie, formazione di tasche gengivali ma anche parodontite.
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Mal di denti provocato da fattori esterni
Ebbene sì, a volte il mal di denti non dipende solo da infezioni, traumi o infiammazioni del cavo orale, bensì da problemi esterni che solo l’esperienza di un buon odontoiatra può individuare. Ecco qualche esempio:
- otalgia e mal di orecchi;
- stress eccessivo e digrignamento dei denti;
- mancanza di sali minerali.
Non si dimentichi, inoltre, che la sinusite acuta o cronica può simulare il mal di denti nell’arcata superiore per colpa della vicinanza delle radici dei denti con i seni mascellari. In questo caso il dolore si intensifica quando si compie qualche sforzo ed è spesso accompagnato dal senso di pesantezza dello zigomo.
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Come prevenire il mal di denti
Chi ha provato il mal di denti almeno una volta nella vita sa di cosa stiamo parlando e perché, quando possibile, è molto meglio prevenirlo! Ma, come fare? Prima di tutto non trascurando mai l’igiene orale quotidiana. Dopo ogni pasto, lavare sempre i denti con spazzolino e dentifricio, passare il filo interdentale per rimuovere i residui di cibo tra un dente e l’altro e poi fare uno sciacquo con un buon collutorio. Limitare il consumo di alimenti ricchi di zucchero e bevande alcoliche; ridurre il fumo e ricordarsi di effettuare una pulizia dentale professionale dal vostro dentista di fiducia due volte l’anno in abbinamento a una visita odontoiatrica di controllo.
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