Parodontite: 15 domande per capire se ne soffri

Riconoscere la parodontite e le cause che possono provocarla, individuarne i sintomi e scegliere la cura migliore da adottare per risolvere il problema, è fondamentale per ridurre i tempi di guarigione e prevenire la patologia.
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Cos’è la parodontite?

Da molti chiamata anche piorrea, la parodontite altro non è che un’infezione batterica e virale, molto frequente negli adulti, che provoca l’infiammazione cronica del parodonto, ovvero dei tessuti preposti a sostegno dei denti: osso, cemento radicolare, legamento parodontale e gengive.

È una patologia davvero subdola perché, se non viene curata come si deve, porta alla distruzione di questi tessuti e, nel suo stadio più grave, alla perdita dei denti che possono cadere in tempi più o meno rapidi.
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I sintomi della parodontite

La parodontite è una patologia complessa e degenerativa che può aggravarsi in tempi celeri; per questo è fondamentale non sottovalutare i sintomi dell’infezione e cercare di prevenirla.

Il primo segnale di allarme per il paziente consiste nell’aumento della mobilità dentale [si percepiscono uno o più denti dondolare] che, se non curata, progredisce lentamente fino a provocare la caduta dei denti.
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Differenza tra parodontite e gengivite

Purtroppo i primi sintomi della parodontite sono molto simili a quelli della gengivite e questo, spesso, causa nei pazienti difficoltà a capire la vera natura della patologia in corso.

Anche se entrambe colpiscono i tessuti del parodonto e provocano sanguinamento gengivale senza causare particolare dolore, la gengivite, a differenza della parodontite, è solo un processo infiammatorio che gonfia e arrossa le gengive fino a farle diventare sensibilissime al tatto.

La differenza tra gengivite e parodontite sta nel grado di compromissione dei tessuti gengivali. La prima, può essere curata utilizzando prodotti specifici e svolgendo una corretta igiene orale quotidiana, la seconda invece, necessita sempre dell’intervento dell’odontoiatra.

Per scongiurare ogni dubbio, alle prime avvisaglie di eccessiva sensibilità delle gengive, è bene recarsi dal dentista per una visita di controllo.
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Parodontite: le cause

La malattia parodontale è provocata dalla presenza di batteri gram-negativi anaerobi che proliferano all’interno del cavo orale a causa dell’accumulo di placca e tartaro che, a loro volta, si formano per colpa di un’assente o scorretta igiene orale.

Quando l’igiene orale è scarsa, i batteri si accumulano sulla superficie delle gengive e vanno a formare la placca che, se non viene rimossa, inizia un processo di mineralizzazione che la trasforma in tartaro.

Per eliminare il tartaro è necessario l’intervento del dentista ma, se questo non avviene per tempo, può insorgere la gengivite.

Se anche quest’ultima viene trascurata, le gengive si retraggono e formano zone non raggiungibili dalla saliva [tasche parodontali], che diventano il posto giusto per la proliferazione dei batteri.

A questo punto, l’infezione batterica si può facilmente estendere fino ai tessuti parodontali e provocare la parodontite.

Oltre all’inadeguata igiene orale, la patologia può scaturire anche per altri motivi, quali:

  • diabete;
  • fumo;
  • anomalie di forma e posizione dei denti;
  • carie non curate;
  • otturazioni e protesi costruite male.

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15 domande per scoprire se soffri (o se potrai soffrire) di parodontite

Ci sono alcuni sintomi precoci o tardivi che, se riscontrati, possono far presagire il formarsi della parodontite.

Rispondere a queste semplici domande equivale a svolgere un test di autovalutazione utile a capire se è il caso o meno di rivolgersi al dentista per un controllo:

  1. Quando mastichi cibi duri o quando lavi i denti con spazzolino e dentifricio le tue gengive sanguinano?
  2. Nell’ultimo periodo i tuoi denti sono diventati più sensibili?
  3. Hai notato che uno o più denti “dondolano” e, in generale, avverti un’accentuata mobilità dentale?
  4. Le tue gengive sono particolarmente arrossate e irritate?
  5. Soffri di mal di denti e senti spesso un dolore forte e diffuso in tutto il cavo orale?
  6. Spesso le gengive tendono a gonfiarsi o a tumefarsi?
  7. Ti sembra di sentire uno strano sapore in bocca?
  8. Qualcuno ti ha fatto notare che soffri di alito cattivo?
  9. Hai notato che, in alcuni punti, le gengive si sono ritirate e, dove questo avviene, si intravedono le radici dei denti?
  10. Tra un dente e l’altro ci sono spazi più marcati ed evidenti?
  11. Qualcuno della tua famiglia ha sofferto di gengivite o parodontite?
  12. Sei un fumatore?
  13. Non sempre ti ricordi di lavare i denti dopo i pasti?
  14. Soffri di patologie cardiache, osteoporosi o diabete?
  15. Eviti di andare dal dentista per la pulizia dei denti professionale perché pensi di non averne bisogno?

Chi risponde sì a tutte, o alle maggior parte di queste domande, è bene che prenoti al più presto una visita di controllo dal dentista perché il rischio di avere la parodontite è davvero alto.
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Parodontite: la diagnosi

Anche nel caso di questa grave patologia, emettere una diagnosi precoce aumenta la possibilità di risolvere positivamente un caso di parodontite.

Perché questo avvenga, il dentista dopo aver raccolto i dati del paziente, averlo visitato e aver valutato i suoi parametri personali, utilizza alcuni particolari test indolori, quali:

  • test microbiologico, adatto a creare un prospetto in cui viene indicata presenza dei batteri all’interno della bocca del paziente;
  • test enzimatico, per rilevare se è presente in alte quantità l’enzima aMMP-8, che contraddistingue la parodontite già ai primi stadi;
  • test di rischio di malattia parodontale che ha invece l’obiettivo di calcolare la predisposizione all’insorgenza della piorrea attraverso l’analisi delle cellule esfoliate presenti nel cavo orale.

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Curare la parodontite

A seconda dello stadio della malattia, il dentista deciderà se curarla con trattamenti non chirurgici oppure chirurgici.

Nel primo caso, si provvede a un’igiene orale professionale approfondita, a una terapia meccanica non invasiva che consiste nel levigare e lisciare le superfici delle radici sotto le gengive, al trattamento dell’occlusione e a una terapia parodontale di supporto.

Quando, invece, la parodontite è già in uno stadio avanzato, si utilizza la chirurgia profonda necessaria per l’eliminazione o la riduzione delle tasche parodontali e per risanare le zone infette, oppure la chirurgia muco-gengivale, che include l’insieme delle procedure atte a correggere difetti di morfologia, posizione e quantità delle gengive.
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La prevenzione della parodontite

La migliore prevenzione, ovviamente, consiste nell’igiene orale: quella personale che deve essere quotidiana e accurata [vanno utilizzati sempre: spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio] e quella professionale che deve essere pianificata almeno due volte l’anno e abbinata a una visita di controllo odontoiatrico.

Inoltre, smettere di fumare, evitare stress eccessivi e altre condizioni di salute che possono far diminuire le difese immunitarie dell’organismo, è sicuramente un grande aiuto nella prevenzione della parodontite.
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